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Nulla è impossibile

  • Elena
  • 22 mag 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Nel 1926 i crittoanalisti britannici iniziarono a intercettare messaggi cifrati con Enigma e, dopo qualche tentativo di decifrazione si diedero per vinti. Venire a capo a questo nuovo sistema crittografico era, però, necessario, specialmente per la Polonia la quale dimostrò che nulla è impossibile.

Grazie a delle informazioni fornite da un tedesco pentito e alla bravura dei crittoanalisti che lavoravano al Biuro Szyfrów la squadra di Rejewski riuscì ad individuare una falla nel nuovo sistema crittografico tedesco: per una maggiore sicurezza i crittografi tedeschi regolavano la macchina secondo la chiave giornaliera ma poi trasmettevano il messaggio secondo un'altra chiave; quest'ultima veniva scritta all'interno dello stesso messaggio ed era l'unica frase ad essere crittografata secondo la chiave del giorno. Per evitare malintesi ed errori dei marconisti questa chiave veniva scritta due volte. Proprio questo eccesso di zelo permise alla squadra polacca di individuare una ripetizione presente all'inizio di ogni messaggio (la chiave) e da qui partirono per cercare di decifrare i messaggi di Enigma.

Utilizzando i messaggi intercettati in 24 ore (quindi cifrati dalla stessa chiave) era possibile stabilire delle relazioni tra le lettere delle varie chiavi. Attraverso queste relazioni e alcune informazioni fornite dall'agente tedesco, Rejewski riusciva a individuare il posizionamento dei rotori e mise a punto un sistema automatizzato che lo faceva al posto suo; le macchine che provavano le posizioni dei rotori fino a trovare la giusta combinazione erano chiamate bombe.

Nel 1939, quando Enigma ormai non faceva più paura, le decifrazioni dell'intelligence polacca rallentarono a causa di alcuni cambiamenti che vennero fatti alla macchina cifratrice; fortunatamente poco meno di un mese prima dell'invasione della Polonia tutte le scoperte fatte in merito ad Enigma vennero consegnate a francesi e inglesi.

Nel Buckinghamshire venne aperta Bletchley Park, ovvero la Government Code and Cypher School all'interno della quale sarebbero state fatte enormi scoperte nell'ambito della crittografia e della decifrazione. Gli inglesi iniziarono a prendere confidenza con Enigma e presto riuscirono ad accelerare la decrittazione anche attraverso delle scorciatoie come i cillies (delle parole chiave ovvie e prevedibili) e i cribs (frammenti di testo che venivano interpretati grazie all'intuizione e al contesto). Grazie a queste indiscrezioni dei cifratori e alle sue intuizioni Alan Turing riuscì a mettere a punto una versione successiva delle bombe di Rejewski. Queste nuove macchine riuscivano a controllare gli assetti dei rotori, a individuare i cribs e a rivelare le chiavi; nonostante questo enorme passo avanti la crittoanalisi non era diventata affatto automatizzata: erano molti gli ostacoli da superare (come l'immissione nella bomba dei cribs giusti) e il tempo a disposizione era poco (per poter approfittare dell'individuazione di una chiave la si doveva individuare in meno di 24 ore poiché, il giorno successivo, sarebbe stata cambiata).

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Siamo due studentesse della laurea magistrale in Semiotica dell'Università di Bologna e, per la prima volta dopo tanti anni dietro ai banchi, ci viene proposto di metterci alla prova. Non con il solito esame ma con un blog. 

Vi sveliamo subito la "materia" per la quale stiamo scrivendo ora: storia ed evoluzione della lettura e dei modelli editoriali. Cosa c'entra un blog con una materia così... seria? È qui la sfida.

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