Una macchina da guerra
- Elena
- 22 mag 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Nel 1918 Arthur Scherbius fondò, insieme a Richard Ritter, la Scherbius&Ritter con l'idea di occuparsi dei prodotti più innovativi e disparati; tra le sue idee c'era quella di rivoluzionare completamente l'idea di crittografia attraverso l'uso delle nuove tecnologie del XX secolo.

Con questa intenzione progettò Enigma, una macchina per codificare i messaggi composta essenzialmente da tre parti: una tastiera, un'unità scambiatrice e un visore. La testiera serviva a immettere il testo in chiaro, l'unità scambiatrice lo cifrava e il visore, attraverso l'accensione di lampadine, indicava la lettera cifrata. In questo caso lo scambiatore è l'equivalente di una cifratura monoalfabetica automatizzata ma Scherbius, per aumentare la sicurezza, decise di farlo ruotare di 1/26 di giro dopo la cifratura di ogni lettera così da ricreare una cifratura polialfabetica. Sembrerebbe essere già perfetta così ma, in realtà, possiede un grande punto debole: in crittografia è la ripetizione a tradire il codice e, in questo caso, dopo 26 giri dello scambiatore si torna al punto di partenza ritornando a ripetere il primo schema di cifratura.
Si è ovviato a questo problema inserendo altri dischi scambiatori, i quali si attivano in successione terminato il giro di quello precedente; in questo modo, con due soli dischi, possiamo ottenere ben 676 alfabeti cifranti di 26 lettere ciascuno. Ovviamente più dischi vengono aggiunti più il sistema risulta sicuro.
Non contento di questo nuovo livello di sicurezza Scherbius volle installare anche un riflessore, ovvero un disco in gomma che faceva riattraversare al segnale tutti gli scambiatori (o rotori). Questa ultima aggiunta consentiva di invertire il processo di cifratura: se volevo cifrare A, supponiamo, Enigma l'avrebbe cifrata come D e se, ricevendo quel messaggio, dovevo decifrare D, usando Enigma settata esattamente come durante la cifratura, avrei ottenuto A.
Tutto questo rendeva la cifratura molto sicura non solo perché l'assetto base dato da tre rotori e un riflessore permetteva 17.576 combinazioni diverse, ma anche perché il destinatario del messaggio, per poterlo decifrare, aveva bisogno di utilizzare una macchina impostata come quella del mittente. Il procedimento di scambio di un messaggio con Enigma era il seguente:
1. il mittente regolava la macchina seguendo la chiave del giorno (contenuta in un cifrario che andava distribuito ai potenziali destinatari delle proprie comunicazioni; della distribuzione delle chiavi e dei problemi di sicurezza dati dai cifrari ne parlo QUI);
2. digitava il messaggio sulla tastiera di Enigma prendendo nota, per ogni lettera, dei risultati dati dal visore (l'alfabeto che si illuminava a seconda dei risultati della cifratura);
3. il messaggio veniva consegnato ad un marconista, il quale lo trasmetteva al destinatario;
4. il destinatario regolava Enigma seguendo il cifrario;
5. immetteva le lettere del messaggio cifrato prendendo nota del risultato dato dal visore, il quale, questa volta, indicava il messaggio in chiaro.
Non contento, Scherbius decise di aggiungere alla sua invenzione anche la possibilità di scambiare il posto ai rotori e sostituirli con altri (nella macchina ne potevano essere alloggiati in tutto tre) e un pannello a prese multiple (il quale permetteva di scambiare due lettere prima di essere immesse nel rotore). In totale il numero delle chiavi possibili era di 10 milioni di miliardi circa. Scherbius poteva ritenersi soddisfatto.

Decise, così, di mettere finalmente in commercio la sua indecifrabile Enigma e puntò sugli uomini di affari. Il prezzo si aggirava intorno alle 20.000 sterline ma nessuno riteneva di poter spendere così tanto per la sicurezza delle proprie comunicazioni. Enigma venne quindi proposta in una versione extra lusso con una stampante al posto dello schermo al ministero degli esteri ma anche tra i militari non ebbe successo. Dovettero, però, ripensarci siccome si resero conto che non potevano permettersi la scarsa sicurezza crittografica della seconda guerra mondiale: le forze armate tedesche si dotarono quindi di un gran numero di macchine Enigma ma con qualche modifica a livello degli scambiatori (questo per evitare che anche dei civili fossero in grado, potenzialmente, di decifrare i messaggi dell'esercito).
Se volete scoprire come Enigma è stata violata leggete QUESTO post!
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